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Il blog di Oreste Patrone


La Mamuska: storia delle origini degli Addams

Della storia editoriale della Famiglia Addams ho parlato nel mio articolo del 10 gennaio; ma altrettanto interessante è la storia della famiglia in sé. 

I bizzarri residenti di Cemetery Lane sembrano essere, infatti, l’ultimo ramo superstite di un clan un tempo molto più vasto. Delle loro origini si sa poco, le informazioni sono disseminate nei diversi adattamenti dell’opera. 

Nella serie televisiva del 1998 – di cui grazie al cielo produssero una sola stagione – si scopre che la ricchezza della famiglia proviene da un antenato di Gomez, Long John Addams, pirata vissuto nel 1699, e dal matrimonio di costui con Silvia la Sanguinaria, piratessa e antenata di Morticia. Tuttavia, le origini degli Addams sono molto più antiche. 
Infatti…

“Abbiamo ballato la Mamushka mentre Nerone suonava il violino” 

Gomez, poco prima di lanciarsi col fratello Fester nella Mamuska, nella celebre scena della danza in La Famiglia Addams 2 [1993,] pronuncia questa battuta alludendo all’incendio di Roma del 64 d.c. a cui, evidentemente, i loro antenati assistettero. Soprassediamo sul fatto che Nerone non suonasse il violino ma la cetra – il primo violino vide la luce solo millecinquecento anni dopo – e incolpiamo di questa imprecisione una traduzione forse un po’ frettolosa della battuta originale, “We danced the Mamushka while Nero fiddled”, che si poteva tradurre meglio. 

Lo sa bene Emma Nicholson, Baronessa di Winterbourne, europarlamentare britannica che nel corso di una discussione alla Commissione Europea nel 2002 si espresse in questi temini: “Mr President, we run the risk today of fiddling while Rome burns” che gli zelanti traduttori di Strasburgo riportarono in italiano nella forma corretta: “Signor Presidente, oggi corriamo il rischio di suonare la cetra mentre Roma brucia”. 

Al di là di queste mie pedanterie, che sono un modo di far sapere al mondo quanto mi diverte fare ricerche in rete, c’è comunque qualcosa nel discorso di Gomez che non torna.

Egli, infatti, dice che la Mamuska – danza creata appositamente per il film, combinando elementi di cultura popolare con l’umorismo macabro e surreale tipico degli Addams – è una tradizione della famiglia “insegnataci dai nostri cugini cosacchi.”

I cosacchi sono un’antica comunità militare che vive nelle steppe dell’Europa orientale, frutto del mescolamento di popolazioni nomadi tartare. Le prime tracce di insediamenti cosacchi sono datate tra il tredicesimo e il sedicesimo secolo, mentre il termine apparirebbe la prima volta in un manoscritto russo del 1444, per indicare soldati mercenari nomadi e liberi che offrivano i loro servigi ai vari principi. Quindi, se gli Addams hanno imparato la Mamuska dai cuguni cosacchi, non possono averla ballata durante il Grande incendio di Roma.

Supponendo che Gomez abbia voluto esagerare per la gioia di avere ritrovato Fester e che quindi Roma non c’entri niente, è invece verosimile che possano averla ballata a Waterloo [18 giugno 1815], nonché in onore di Jack lo Squartatore [1888], come prosegue Gomez. Del resto, entrambe le ipotesi sarebbero coerenti con l’origine inglese del cognome Addams, che a partire dalla città di Stoke-on Trent, nel 1500, si diffuse in tutta l’Inghilterra e poi negli Stati Uniti. Antenati degli Addams potevano essere presenti sia a Waterloo, nelle file del Duca di Wellington, sia a Londra all’epoca dei fatti di Whitechapel. 

Se pensiamo che alla battaglia di Waterloo presero parte anche reparti di cosacchi russi, gli stessi ai quali nel 1812 il maresciallo Marmont consegnò a tradimento Parigi, è ragionevole ritenere che gli Addams l’avessero imparata dai cosacchi proprio durante le Guerre napoleoniche e che l’avessero ballata a Waterlooo con questi ultimi. Durante le Guerre Napoleoniche, le relazioni tra soldati di diverse nazionalità e etnie erano spesso caratterizzate da tensioni e pregiudizi, piuttosto che da termini affettuosi come cugini. Gli Addams che servirono sotto il comando di Wellington, invece, seppero fraternizzare coi cosacchi al punto da assorbire nel loro patrimonio di tradizioni questa antica danza, a conferma che l’accettazione e l’inclusione sociale sono da sempre valori di questa strana, ma adorabile famiglia.

Mamuska!



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