Mystica è uno dei personaggi più affascinanti, sfaccettati e complessi dell’universo degli X-Men. La sua storia inizia negli anni ’70 nei fumetti – il personaggio fa la sua prima apparizione in Ms. Marvel n. 16, nell’aprile 1978 – e nasce dalla collaborazione tra Chris Claremont [testi] e Jim Mooney [disegni].
Nata Raven Darkhölme, si sceglie da sola il soprannome Mystica – con alcune differenze di contesto tra fumetti e cinema che non sono significative in questa sede. Mystica non si muove tra alleanze e tradimenti per pura malvagità, ma per necessità. La sua capacità di manipolare le situazioni è il riflesso di una vita ai margini, dove fidarsi significa esporsi al pericolo. Emblematica, in tal senso, la scena del primo incontro tra Charles Xavier e Raven in X-Men – L’inizio: ancora bambina, si finge sua madre per poter rubare del cibo dal frigorifero. Non è un inganno fine a se stesso, ma la risposta a un bisogno primario, quello di nutrirsi. Fin da piccola, la sua capacità di mutare forma non è solo un potere, ma una strategia per sopravvivere. Altrettanto significativa è la reazione di Charles, che, di fronte a quella bambina capace di trasformarsi, non prova paura né diffidenza; anzi, vedendo in lei qualcuno di simile a sé, la accoglie e le offre un posto nella sua famiglia. È un momento cruciale, poiché per la prima volta Raven incontra qualcuno che non la costringe a nascondersi.
Il concetto di mutante, introdotto da Stan Lee e Jack Kirby nel 1963, rappresentò fin dall’inizio una metafora delle minoranze sociali e della discriminazione [The Unauthorized X-Men: SF and Comic Writers on Mutants, Prejudice and Adamantium – J. Lowder, L Wilson e C. Starr]. Mystica è l’incarnazione di questa metafora e tuttavia la sua visione della convivenza tra mutanti e umani a un certo punto si scontra con quella del Charles Xavier. Se per Charles la diversità è un dono da coltivare, per Mystica resta una condizione da proteggere, una vulnerabilità da mascherare in un mondo che discrimina chi è diverso. Questa divergenza, evidente sin dal loro primo incontro, segnerà il destino del loro rapporto, portandoli lentamente su strade opposte. Il loro legame, nato dalla comprensione reciproca, finirà per incrinarsi proprio a causa di questa frattura ideologica: mentre Charles sogna un futuro in cui umani e mutanti possano convivere, Mystica impara che per sopravvivere non basta sperare di essere accettati: bisogna scegliere da che parte stare e lei sceglierà quella di Magneto il quale, tuttavia, la abbandona quando perde i suoi poteri.
Questo tradimento non solo distrugge il legame tra i due, ma alimenta nel cuore di Mystica un desiderio di vendetta. Spinta dal rancore, finisce per tradire a sua volta Magneto, chiudendo un capitolo segnato dalla disillusione e dal fallimento delle sue speranze di trovare negli altri un’alleanza o forse, più semplicemente, amicizia, accettazione e comprensione; un luogo di appartenenza emotiva nel quale essere finalmente se stessa.
Nei film, il personaggio ha subito una trasformazione significativa rispetto al fumetto, soprattutto nella saga cinematografica più recente. Jennifer Lawrence le conferisce un’umanità più marcata, enfatizzando il suo conflitto interiore tra il desiderio di accettazione e la necessità di autodeterminarsi. Un aspetto cruciale del suo sviluppo, sia nei fumetti che nei film, è la relazione con Hank McCoy, alias Beast. Il loro legame rappresenta la tensione tra l’accettazione della propria natura mutante e il desiderio di normalità. Nei fumetti, questa relazione è più marginale, mentre nei film assume un ruolo centrale, sottolineando il dilemma di Mystica tra chi vuole essere e chi il mondo si aspetta che sia. Beast la vede per ciò che è, ma Mystica sente che restare al suo fianco significherebbe accettare un’identità che non le appartiene più. Il loro allontanamento non è solo una separazione romantica, ma una scelta necessaria per la sua crescita.
Il fascino di Mystica risiede nella sua continua ricerca di un posto nel mondo; è un personaggio che affronta il tema complesso dell’identità senza risposte definitive. La sua storia riflette quella di chiunque abbia dovuto scegliere tra l’adattamento e l’autenticità, rendendola uno dei personaggi più affascinanti e umani di tutti gli X-Men.
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