Chi mi segue sui social, sa che vado spesso a camminare con Kyra sul Calvario. Ne ho parlato anche in un articolo, dove accennavo a come l’atmosfera del bosco possa risultare tutt’altro che rassicurante. Tuttavia, non mi era mai capitato di imbattermi in qualcosa di realmente inquietante. Fino a ieri.
Mentre camminavo in mezzo agli alberi, mi sono trovato di fronte alla creazione in rametti di legno che accompagna il titolo dell’articolo. Un pentagramma. Non dirò carino perché era tutt’altro, ma senza dubbio ben fatto. Forse si trattava solo dello scherzo di qualche ragazzino [o forse no], ma le reazioni degli amici coi quali ho condiviso la foto mi hanno spinto ad approfondire la storia e il significato di questo simbolo, che ha origini antichissime ed è stato utilizzato da molte civiltà con significati diversi.
I Sumeri lo impiegavano già nel 3000 a.C. come simbolo di protezione, mentre nella Grecia antica era associato alla perfezione matematica e agli insegnamenti pitagorici; anche i Celti lo veneravano, vedendolo come una rappresentazione dei cinque elementi fondamentali della natura: terra, aria, fuoco, acqua e spirito.
“Come sarebbe cinque elementi? Da quando sono cinque?”
Tradizionalmente, le culture occidentali considerano quattro elementi principali – terra, aria, fuoco e acqua – ma in diverse tradizioni esoteriche e filosofiche viene aggiunto un quinto elemento, spesso chiamato “spirito” o “etere”. Questo quinto elemento rappresenta la forza vitale che collega e armonizza tutti gli altri, un concetto ripreso anche nella Wicca e in molte correnti esoteriche moderne.
Nel Medioevo il pentagramma divenne un simbolo cristiano, rappresentando le cinque piaghe di Cristo, ma con il tempo assunse connotazioni oscure, venendo associato alla stregoneria e a pratiche occulte. Questo cambiamento avvenne principalmente a causa dell’influenza della Chiesa e della caccia alle streghe, che si intensificò tra il XV e il XVII secolo, specialmente in Europa e nelle colonie americane. Durante questo periodo, con la pubblicazione del Malleus Maleficarum, molti simboli precedentemente benigni vennero demonizzati per scoraggiare pratiche pagane e magiche. L’Inquisizione e i tribunali civili portarono alla condanna e all’esecuzione di migliaia di persone accusate di stregoneria, contribuendo alla trasformazione del pentagramma in un segno associato al male. Inoltre, con la crescente diffusione dell’esoterismo rinascimentale e degli studi di occultismo, il pentagramma iniziò ad essere adottato come sigillo magico, alimentando ulteriormente la sua reputazione ambigua.
La Chiesa cambiò atteggiamento nei confronti del pentagramma perché si trovò a combattere contro il persistere di credenze e pratiche pagane che lo utilizzavano. Se inizialmente era un simbolo cristiano legato alle cinque piaghe di Cristo, l’associazione con l’occultismo emerse quando movimenti esoterici e magici cominciarono a riappropriarsene. Nel Medioevo e nella prima età moderna, la Chiesa cercò di contrastare la diffusione della magia e dell’alchimia, discipline che spesso impiegavano il pentagramma come sigillo o strumento rituale. Durante la caccia alle streghe, molti simboli tradizionali vennero demonizzati per rafforzare l’idea che qualsiasi pratica estranea alla dottrina ufficiale fosse eretica o pericolosa.
Durante l’Ottocento, esoteristi come Eliphas Lévi definirono la differenza tra il pentagramma con la punta rivolta verso l’alto, visto come un simbolo positivo di protezione e armonia, e quello rovesciato, considerato un emblema di magia nera e collegato alla figura di Baphomet, figura enigmatica spesso rappresentata con una testa di capra, corpo umano e ali, seduto con una mano rivolta verso l’alto e l’altra verso il basso, simboleggiando la dualità tra il bene e il male, il materiale e lo spirituale.
Il nome di Baphomet apparve per la prima volta nei processi contro i Templari nel XIV secolo, quando l’ordine fu accusato di idolatria. Nel tempo, questa figura fu reinterpretata nell’esoterismo moderno, diventando un simbolo di conoscenza occulta e dell’unione degli opposti. I pentagrammi realizzati con rami aggiungono un ulteriore livello di significato, unendo il potere del simbolo alla forza della natura. Sono spesso utilizzati nei rituali wiccan e neopagani per invocare energie protettive o delimitare spazi sacri, ma possono anche essere impiegati in pratiche di evocazione di spiriti o come segnali di avvertimento.
“Quindi, quei rametti non sono stati messi lì a caso? Vogliono dire qualcosa?”
Non lo so, come ho detto potevano essere solo lo scherzo di un ragazzino. Comunque sia, se fossero stati un avvertimento è lecito chiedersi di che tipo. Ebbene, i pentagrammi di rami possono indicare la presenza di un’energia negativa o segnare un’area pericolosa. In alcune tradizioni occulte, venivano lasciati nei boschi o vicino a luoghi infestati per mettere in guardia chi si avvicinava. L’uso del pentacolo come segnale di avvertimento è stato introdotto in particolare dalle pratiche magiche medievali e rinascimentali, dove veniva impiegato per delimitare aree considerate sacre o pericolose. Alcuni grimori esoterici e trattati di demonologia, come il Lemegeton (o Clavicula Salomonis), il Grand Grimoire e il Pseudomonarchia Daemonum, ne descrivono l’utilizzo per proteggere da entità malevole o per segnalare la presenza di forze occulte.
L’idea di pentagrammi costruiti con materiali naturali è stata ripresa anche nell’horror contemporaneo, diventando il simbolo di atmosfere inquietanti e rituali maledetti. In The Blair Witch Project (1999), i protagonisti si imbattono in misteriose figure di rami sospese tra gli alberi, segno di una presenza oscura che li osserva; anche The Witch(2015) e True Detective (2014) hanno utilizzato pentagrammi e simboli simili per evocare l’idea di culti proibiti e forze ancestrali.
Questo connubio tra simbolismo antico e fascino per il macabro ha reso i pentagrammi di rami elementi simbolo della cultura popolare, capaci di evocare mistero, paura e un senso di connessione con qualcosa di arcaico e proibito che sul Calvario, a quanto pare, riaffiora come l’eco di un segreto dimenticato da molti. Ma non da tutti.
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